domenica 8 marzo 2009

L'angolo del vocabolario II

Vabbé, ormai non mi scuso neanche più per il ritardo o per l'assenza, anche se la frase che precede questa potrebbe essere presa per una scusa.

Comunque, tanto per rompere il ghiaccio, direi di proseguire il nostro tour nella lingua d'oltralpe iniziato qualche mese fa.
Come avrete naturalmente notato "évirer" è un verbo che non esiste: infatti si usa "virer" -e vi rimando al vecchio post per il controllo. Naturalmente avevo sbagliato a scrivere per vedere se eravate attenti (e il M° Ghisi lo era).

Merde: modo volgare per indicare un escremento, anche utilizzato come intercalare stizzito (come il nostro "eccheccazzo", sovente sostituito da "putaine". Traduce di fatto anche il nostro "in bocca al lupo", solo con una piccola avvertenza: va contestualizzato. Ovvero, se andate da due giovani judoka che avranno l'esame di cintura nera fra due giorni e gli dite semplicemente "merde" con pacca sulla spalla, non stupitevi che poi vi guardino male: avreste dovuto dire "ah, pour samedi... beaucoup de merde..."
Ras le bol: "ne ho fin sopra i capelli"... ma siccome si tende a dirlo piuttosto veloce -vedi anche sotto- suona ralbol, che io avevo interpretato come ral ball o RAL ball, tipo un nuovo gioco appena importato dagli stati uniti
à plat ventre: supino. Per lo stesso motivo di cui sopra, suona all'incirca come "app lavan", che io avevo tradotto mentalmente come "up la vente"... tipo "su la vendita"... e non capivo perché un signore in kimono mi chiedesse di tirar su la vendita...

Qui di sotto un simpaticissimo video con le lezioni di francese ai miei amici Emanuela e Francesco che sono venuti a trovarmi nella villa lumiera.

Colazione: Après-midi
Espresso: modo gentile di chiedere se si vuole pagare in contanti o in carta



e mi raccomando, vi spiegherò l'arcano senso di queste traduzioni alla prossima puntata...