lunedì 24 novembre 2008

Capitolo III. 3. L'italia è un paese dell'est, e noi non lo sapevamo

Allora, mettendo da parte un attimo l'amato strumento al quale sto gioiosamente sacrificando la mia già di per sé inutile vita, e per colpa del quale la mia mente vacilla, ragion per cui ho deciso di scrivere questo post senza usare nemmeno un punto o un punto e virgola, in modo che capiate anche voi cosa passa per la testa a un giovane studente parigino, benissimo, mettendo da parte tutto questo, vorrei parteciparvi delle dotte discussioni che si svolgono in casa Tegzes-Bertelli, ovvero della chiaccherate a senso unico, in realtà, che allietano i miei momenti di pausa, e li allietano così tanto che sabato a momenti mettevo le mani addosso al mio amato coinquilino, dai, quello che continua a ciularmi il latte e i biscotti, con la scusa che è diabetico, ma che poi mi frega anche la birra e il formaggio, sì, anche al Capone aveva il diabete allora, ma forse qualche problema il Vale c'è l'ha davvero:

in effetti le discussioni, meglio i monologhi che mi hanno tenuto compagnia a tutti oggi, non potrebbero spiegarsi se non in caso di presenza (o assenza) di qualche enzima-ormone-secrezione che impongono alla gente media di fermarsi ogni tanto mentre parla, guardare che faccia fa l'altro, financo respirare, e invece no, cari miei, lui è imperterrito, è dritto, più o meno come questa prosa assurda che sto scrivendo io senza punti né punti e virgola, lui implacabile, lui tremendo nella favella, lui colto e raffinato, forse un po' poco vario, visto che è da mesi che, come in un perverso circolo, il Vate e il Retore di quai de l'oise 7 mi ripete gli stessi interessantissimi argomenti, che forse è arrivata l'ora di svelarvi, ma anzi prima sarebbe meglio aggiungere che probabilmente c'è un senso karmico in tutto questo, boh, da piccolo o in un altra vita avrò picchiato o ucciso qualcuno con un dizionario, e ora il destino usa la grammatica per punirmi, bene, io sopporto paziente finché prima o poi farò ingoiare un dizionario all'oscuro cavaliere del destino che abita lì in fianco, sì sono un po' alterato, scusate, è lo stress, è la viola, soprattutto sono i simpatici discorsi che mi tocca sorbirmi come

la prima guerra mondiale non si dovrebbe chiamare prima guerra mondiale, dal momento che è stata combattuta per lo più in europa, anche se c'erano gli americani, quindi sarebbe meglio chiamarla la grande guerra, in tal modo la seconda guerra mondiale diventerebbe la prima guerra mondiale (che culo, penso io, così non ci sarà nessun pericolo di una terza guerra mondiale, non siamo ancora alla seconda), chi dice prima guerra mondiale pensando alla prima guerra mondiale è evidentemente un coglione e merita di bruciare nella geenna

oppure

chi dice "repubbliche popolari dell'est" o "paesi dell'est" merita di vedere i suoi coglioni bruciare su un rogo sorretto dalle sue gambe mozzate, dal momento che chi dice "repubbliche popolari dell'est" commette tre madornali errori, essendo le ex repubbliche popolari dell'est per nulla repubbliche, ma dittature, per nulla popolari perché comandate da una gerarchia elitaria, ma soprattutto non dell'est, perché se guardate bene l'ungheria è proprio sopra la puglia e la grecia, ma nessuno direbbe mai che l'italia o l'ellade sono paesi dell'est, e allora perché la romania sì, (che fra l'altro è in effetti più a est dell'ungheria, coglione, e inoltre mai sentito parlare di una cosa chiamata nato o patto atlantico, e di un'altra chiamata patto di Varsavia, o di un certo muro che divideva berlino in est e ovest, a seconda dell'influenza politica, mona?) perché sono dei coglioni e meritano di bruciare nella geena

oppure

il vale ha preso un casino di 10 all'università, mentre quelle immagini tridimensionali della stupidità, ovvero i suoi colleghi, prendevano 9, ma poi arrivava lui, cazzo, era troppo bravo e allora il prof gli dava 10 perché se no non era giusto nei confronti della giustizia e vero nei confronti della verità non premiare una tale preparazione con un voto che fa ben capire la portata di un tale sapere e che trascende nel metafisico, capisci cosa voglio dire (sic, questo non me lo sto inventando io, e in realtà neanche il resto), nel senso che 10 è il voto dell'eccellenza assoluta, e una volta ho fatto un esame che avevo preparato in una settimana, pensa un po' te, (io invece che sono stupido gli esami li preparavo un mese prima, addirittura ce ne ho messo cinque per preparare l'ottavo di piano), e il prof fa dei calcoli alla lavagna e dice, chi sa continuare? nessuno che si muove, allora alzo la mano io, forse lo so fare, lo faccio in effetti, il prof mi dice, bon va bene, puoi far a meno di venire domani che tanto ti do già otto, fra esclamazioni di giubilo dei miei compagni imbecilli, con gente che si getta dalla finestra perché in quel momento capisce che non potrà mai giungere a cotanta altezza di pensiero, essendo io uno da dieci, fulgido nella sua sapienza, increato nel suo discernimento, ma io gli dico eh no slandrone, mica ho studiato per una settimana per prendermi il tuo otto di merda, torno il giorno dopo, mi prendo dieci e poi trascendendo in una crisi ipoglicemica-delirio di onnipotenza, lo prendo a ceffe che neanche Chuck Norris e poi lo getto di peso nella geenna,

oppure, la migliore, che è successa appunto sabato, e che ci illumina sulla pregiata visione artistica dell'essere per essenza che prende i 10,

come va il tuo pezzo, bene faccio io, ma è un sacco di tempo che lo scrivi, eh già, ma quanto dura, boh, 8 o 10 minuti, eh ma sono curioso di sentirlo perché alla fine non sono mica 40 minuti solo 8 o 10 minuti e tutto quel lavoro, eh sai sono un po' tardo ma comunque te lo faccio ascoltare volentieri, solo che la musica contemporanea potrebbe essere un po' duretta,
lui mi guarda stupito -più ubriaco che stupito- e mi fa
beh, sai cosa diceva goebbels il ministro della propaganda nazista, che diceva? che appena sentiva parlare di cultura tirava fuori la pistola, a te non piacerebbe, ma io sono d'accordo, un conto è la cultura che non serve a una sega, specie quelli che fanno cose a caso, tipo picasso o klee (non dice klee, ma penso solo perché non vale la pena parlarne) o quelli che fanno pitipì pitipò, io gli sparerei a quelli, non so come sia la tua musica, ma quelli li uccido, e poi la cultura non esiste, è solo un suffisso, alla fine esistono solo i nomi come "agri-cultura", che quelli hanno senso perché sono scienza, mica quelle puttanate,
io rispondo che, beh, per prima cosa, mi rincuora sapere che sarei stato fucilato da un ministro nazi, per seconda, che spero non abbia una pistola in casa
e lui, ehhhh io non avere una pistola in casa, giammai, sei matto,
e se ne va a cercare la sua pistoletta giocattolo che mi punta addosso, e spim fa cilecca, niente colpo, spam, fa cilecca ancora, spum, idem, spatapim, niente,
io mi alzo e saluto la fons essendi, buona notte,
lui lì che continua a cercare di far funzionare la pistola,
finché alle una di notte passate ci riesce, contento come un bambino, e io con lui, solo che io esterno la mia felicità tirando orribili bestemmie che fanno tremare Notre-Dame, io comunico la felicità così, sapete, se mai dovessi fare lo stesso con voi,
quindi fa un casino della madonna rimettendo a posto, si fa per dire, la cucina,
quindi il giorno dopo si risveglia alle 17,30
stranamente muto
forse perché avevo un'aura infuocata tipo kenshiro uscito dal fuoco della geena, dal momento che la mattina, risvegliatomi di buon d'ora per attendere al mio dovere di fucilando, mi sono ritrovato ancora con metà bottiglia di latte sputtanata
Punto

mercoledì 19 novembre 2008

Capitolo III. 2b. Altre corse d'amor...

Scusatemi il silenzio di queste due settimane, ma purtroppo la vita adesso è una cosa che trascorre mentre sto in casa a scrivere (ma soprattutto a riscrivere) pezzi per viola. Non abbiatevela a male, quindi, finito questo sommo capolavoro avrò di nuovo un sacco di tempo da perdere a scrivere sul blog. Tanto più che le corse d'amor le devo fare io, visto che la consegna si avvicina inesorabile... io tutto bene, comunque, sì, grazie, non preoccupatevi.

Tanto per darvi il contentino, eccovi l'ultima categoria dei corridori sul canale:
I casi umani.

Indecifrabili, inenarrabili, inclassificabili, incomprensibili, questi uomini e queste donne sfidano tutte le leggi del buon gusto e del buon senso; da padri che corrono in un giorno di pioggia, bardati da technopro, con una carrozzina ricoperta di plexiglass con tanto di ripieno di bambino, 

a signore piuttosto anziane che si affaticano con 
cappello a tese larghe tipo "banchetto di gala a corte"
impermeabile "tenente colombo" da signora
doppia sciarpa
pantaloni di flanella caldissimi caldissimi e color panna panna,

a giovani asiatiche che invece si tengono in forma in toppettino, pantaloni alla pescatora, zatteroni alla "cugini di campagna",

a coppie di ragazzotti che fanno i bulli e fanno i garini, poi uno dei due inciampa e va di faccia su una panchina -l'altro giustamente non se ne accorge perché è troppo impegnato,

a coppie di ragazzotte che corrono in jeans, io pensavo che magari andassero di fretta da qualche parte, ma me le sono ritrovate che facevano il giro del canale,

insomma, chi più ne ha più ne metta -la lista potrebbe allungarsi notevolmente grazie alla mia fantasia perversa (d'altronde non penserete che le nonne del post precedente muoiano davvero, o no?), ma per ora mi fermo ai fatti, non per amore per la verità, ma perché devo tornare al mio agro foglio pentagrammato di merda -e non nel senso che ha i pentagrammi disegnati male...

martedì 4 novembre 2008

Capitolo III. 2a. Altre corse d'amor e de' sue schiere

Messe da parte le invettive, torniamo al diciannovesimo e a cose più agreabili.
Da mesi ormai stavate aspettando il resoconto completo dei jogger che infestano il canale: quindi, il vs affezionatissimo, un po' per deontologia professionale, un po' per guarire il suo malandato ginocchio, un po' perché ti amo, ieri sera ha provato con le sue gambe a tastare il pavé del canale, mischiandosi alla numerosa selva di corridori.

A differenza che da noi, qui a qualsiasi ora del giorno e della note, con non importa quale condizione atmosferica, con indomito sprezzo della temperatura e dell'abbigliamento, migliaia, anzi, centinaia di uomini e donne calcano il terreno per fare della sana attività fisica -poi qualcuno mi spiega cosa sarebbe un'insana attività fisica: picchiare bambini con dei bilancieri? Stuprare vecchiette con addosso il busto d'acciaio di Tommy Young, il re del baseball?

Comunque, per venire incontro alle vostre deboli menti, ho diviso le categorie degli atleti, che come vedrete sono non male numerose (scusate il francesismo, qua dicono "non male" per qualsiasi cosa per la quale noi utilizzeremmo "abbastanza", è imbetante), ho diviso, dicevo in tre gruppi.

PRO 
Allinea a sinistra
Techno PRO: Omini (e donnine, ma più omini) con polpacci e coscie d'acciaio, fulgidi nel loro abbigliamento tecnico in microfibra, rilucenti nelle loro nike-asics-puma ripiene di aria-gel-idrogeno liquido, dai colori rigorosamente sgargianti. Quasi invisibili ad occhio nudo, data la loro sorprendente velocità, essi costituiscono una delle cause di morte più rilevanti sulle rive del canale: lo spostamento d'aria che creano spesso sbalza in acqua le ignare vecchine che passeggiano,e che vengono tosto dilaniate dalle barche che passano, fra urla festanti dei turisti.

Casual PRO: la mia categoria preferita, non meno rapida della precedente, non meno fisicata ma distinta da un abbigliamento più sobrio e da un'umanità più spiccata; infatti tramortiscono le vecchine con dei sassi che si portano da casa (allenamento con sovraccarico), prima che lo spostamento d'aria le conduca al loro cruento destino; di questa categoria, che è equamente suddivisa fra uomini e donne, fa parte per lo più gente che fa altri sport e corre per integrare l'allenamento, i pompieri che hanno una caserma a 50 metri da casa mia, signori di mezza età che viaggiano come i treni, belle signorine quasi sempre senza reggiseno, che costituiscono l'elemento scatenante dei "PROstatici" 


PROstatici: non necessariamente gente con problemi alle vie urinarie, ma composta essenzialmente da uomini, questa cerchia di corridori è piuttosto "statica" -da cui il nome- nel senso che cazzeggia, corricchiando mollemente, per la maggior parte del tempo; tranne che si tramuta in PRO (casual e techno, a seconda della bardatura), non appena passa una delle belle topolone di cui sopra: le nari si dilatano, i muscoli possono gonfiarsi di un buon 50% e via a correre dietro alle loro belle, facendo i fighi. Peccato che la resistenza media, in questo stato, si aggiri sui 30 secondi, passati i quali:
a. le cosce si sgonfiano, lasciando fluire il sangue nel basso ventre, con conseguente erezione di dimensioni totemiche
b. le cosce si sgonfiano, ma a causa di problemi prostatici improbabili quanto misteriosi, il sangue non arriva alla sua giusta meta ma fa esplodere il malcapitato, tra urla atterrite di vecchine che poi cadono nel canale
c. le coscie non si sgonfiano e i tipi diventano campioni del mondo: è il caso, per esempio, di Gelindo Bordin



AMATORI 

I "radical chic": indistinguibili dai technoPRO, se non per la loro andatura molto, molto, ma molto meno sostenuta; in pratica cagoni vestiti come se andassero ad un ricevimento di Carl Lewis, per smerdarlo sui cento metri, ma che in realtà al ricevimento ci vanno in taxi. Col fiatone. 
Non si capisce bene perché questa gente corra (uso "correre" molto impropriamente), e soprattutto la necessità di un equipaggiamento da super professionista, visto che di solitoi radical chic vengono superati dalle vecchiette in fuga, messe in allerta dall'acre odore dei PRO, al quale esse sono molto sensibili (invano, per la verità)...
La categoria, inoltre, si distingue dall'altra sua collega più blasonata per un accessorio temibile: l'IPod. Già io odio l'IPod, ma proprio tanto, figuriamoci fra le orecchie di gente che si affanna per un cazzo, stando attenta a non sudare troppo per non rovinare la calzamaglia da 200 euro di Prada. Grazie a dio, per un bug dell'IPod, che la Apple ha misericordiosamente messo apposta, il malefico lettore MP3 rilascia acido solforico non appena a contatto con calzamaglie di Prada, facendo in modo che questo gruppo costituisca di fatto un'esigua minoranza.

I turbononni: fra i miei preferiti in assoluto, ho messo qui i turbononni, anche se alcuni rivaleggiano con i pro, perché penso che se glielo domandassi loro preferirebbero così. In effetti alcuni esemplari, possono non solo rivaleggiare, ma in certi casi mettere in difficoltà, se non bruciare, i PRO. Gruppo per lo più composto da vedovi (sì, le vecchine sono quelle che immaginate voi) i turbononni hanno giurato di darsi alla corsa per vendicare la memoria delle loro compagne. Alcuni -me ne ricordo uno così a Verona, il marito della segretaria di una scuola in cui insegnavo- arrivano in effetti ad avere delle gambe da elefante e la velocità di un leopardo, ma la maggior parte si accontenta di andare a cuccare le vecchiette nel canale, sempre che alcuni non vadano a cuccare quelle nel canale -tipico disturbo del comportamento sessuale chiamato "necrofilia", in cosa consiste ve lo vedete da soli sulla wikipedia, se no qui mi chiudono l'account.
L'abbigliamento varia molto, in alcuni casi diventa davvero esilerante -fasce assurde per il sudore, tuta da sbarco in normandia, scarponi da montagna. Ma, cosa strana però del tutto provata scientificamente dai laboratoires Garnier, la stravaganza dell'abbigliamento è nel 95% dei casi proporzionale alla bontà atletica del turbononno.

I corridori della domenica: come immaginerete, la maggior parte. Distinguerli fra di loro è dura, ma alcuni tratti essenziali sono l'abbigliamento non troppo strano -nei due sensi, né troppo figadino, né troppo... strano... vedete poi sotto, la presenza usuale di un lettore mp3, ma anche no, il fiatone incombente, questa categoria è forse la più simpatica, e quella di cui probabilmente hai fatto parte anche tu, e anche chi scrive... non sia detto per antipatico nazionalismo, ma i corridori della domenica qui sono di media molto più goffi della loro controparte italiana...
fra i casi più interessanti:

i "non mollo neanche se muoio", tipici, gente con 420 pulsazioni al minuto e una vena che minaccia il disastro nucleare sulla fronte, che continuano imperterriti a correre, qualsiasi cosa succeda -ai sopravvissuti va tutto il mio rispetto, agli esplosi, alle loro famiglie e a quelle delle vecchiette che si trovavano lì per caso, il mio cordoglio.

la "ragazza con reggiseno" che non fa lo stesso effetto della sua controparte di cui sopra, onde per cui è molto depressa e corre a paperina; inoltre l'orrore di divenire vecchina per essere trucidata, spesso le fa compiere inconsulti e supremi gesti, quali immolarsi nel canale, o tentare si sbarrare il passo ad un PROstatico inferocito.

gli "ho già mollato, mica muoio", tipici, alterna saggiamente 2 minuti di corsa e 20 di camminata veloce, 2 di corsa e 20 di camminata, 2 di corsa e 20 di camminata, 2 di corsa e 20 di camminata; poi, visto che siamo già ad un'ora e mezza di attività, 2 di corsa e 20 dal kebabbaro. Non resta loro che fare un ultimo giro di 20 minuti in ambulanza dopo la congestione causata dal kebab, e perire gloriosamente appena arrivati in rianimazione -i dottori della rianimazione sono la maggior parte dei PRO, che si devono allenare.

gli "ho già mollato" non hanno niente a che vedere con i precedenti, ma sono delle persone che vuoi per lo sforzo fisico, vuoi per commentare maleducatamente la faccia del sottoscritto, petano rumorosamente per poi darsi alla fuga a gambe levate

dell'ultima categoria parleremo la settimana prossima... mi raccomando, non dormite la notte!!!

domenica 2 novembre 2008

Capitolo III. 1. Diario del 37131, ed emeriti presidenti

Siccome sono tornato a casa, ma purtroppo sto deforestando l'amazzonia per scrivere l'ennesimo pezzo per viola -lanciamo un gruppo su facebook del tipo "uccidi un compositore, salva un ettaro di foresta vergine", ultimamente va di moda, anzi, apro la prima parentesi, su facebook ultimamente va di moda qualsiasi cosa, come i gruppi "chi è stato una volta alla pizzeria Eraclio", nota pizzeria del mio quartiere, ora chiusa, oppure "quelli dell'ottanta alle scuole Verdi", la mia scuola media, "
bertelli nel mondo" e cose così- siccome sono a casa, dicevo, il diario per questo post cambia di numero, diario del 37131.

Volevo scrivere due cazzate, in ordine un po' sparso, su alcune cose matte che ho trovato in italia, ma poi ho trovato questo:

un'intervista dell'ex presidente emerito della repubblica Francesco Cossiga, rilasciata al "quotidiano nazionale" praticamente un insieme de "il Giorno", il "resto del carlino" e "La Nazione". Purtroppo non sono riuscito a trovare l'intervista diretta -non avevo tempo di girare per emeroteche- quindi la pubblico con un font diverso dal solito... tanto sotto ho trovato la stessa cosa pubblicata sulla
 rassegna stampa del governo....

Da Il Giorno /Resto del Carlino/La Nazione”

di Andrea Cangini - Roma

PRESIDENTE Cossiga, pensa che minacciando l`uso della forza pubblica contro gli studenti Berlusconi abbia esagerato?

«Dipende, se ritiene d`essere il presidente del Consiglio di uno Stato forte, no, ha fatto benissimo.Ma poiché l`Italia è uno Stato debole, e all`opposizione non c`è il granitico Pci ma l`evanescente Pd, temo che alle parole non seguiranno i fatti e che quindi Berlusconi farà una figuraccia».

Quali fatti dovrebbero seguire?

«Maroni dovrebbe fare quel che feci io quand`ero ministro dell`Interno».

Ossia?

«In primo luogo, lasciare perdere gli studenti dei licei, perché pensi a cosa succederebbe se un ragazzino rimanesse ucciso o gravemente ferito…».

Gli universitari, invece?

«Lasciarli fare. Ritirare le forze di polizia dalle strade e dalle università, infiltrare il movimento con agenti provocatori pronti a tutto, e lasciare che per una decina di giorni i manifestanti devastino i negozi, diano fuoco alle macchine e mettano a ferro e fuoco le città».

Dopo di che?

«Dopo di che, forti del consenso popolare, il suono delle sirene delle ambulanze dovrà sovrastare quello delle auto di polizia e carabini
eri».

Nel senso che…

«Nel senso che le forze dell`ordine non dovrebbero avere pietà e mandarli tutti in ospedale. Non arrestarli, che tanto poi i magistrati li rimetterebbero subito in libertà, ma picchiarli e picchiare anche quei docenti che li fomentano».
Anche i docenti?

«Soprattutto i docenti».

Presidente, il suo è un paradosso, no?

«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

E lei si rende conto di quel che direbbero in Europa dopo una cura del genere? «In Italia torna il fascismo», direbbero.

«Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la 
fiamma prima che divampi l`incendio».

Quale incendio?

«Non esagero, credo davvero che il terrorismo tornerà a insanguinare le strade di questo Paese. E non vorrei che ci si dimenticasse che le Brigate rosse non sono nate nelle fabbriche ma nelle università.E che gli slogan che usavano li avevano usati prima di loro il Movimento studentesco e la
 sinistra sindacale».

E` dunque possibile che la storia si ripeta?

«Non è possibile, è probabile. Per questo dico: non dimentichiamo che le Br nacquero perché il fuoco non fu spento per tempo».

Il Pd di Veltroni è dalla parte dei manifestanti.

«Mah, guardi, francamente io Veltroni che va in piazza col rischio di prendersi le botte non ce lo vedo. Lo vedo meglio in un club esclusivo di Chicago ad applaudire Obama…».

Non andrà in piazza con un bastone, certo, ma politicamente…

«Politicamente, sta facendo lo stesso errore che fece il Pci all`inizio della contestazione: fece da sponda al movimento illudendosi di controllarlo, ma quando, com`era logico, nel mirino finirono anche loro cambiarono radicalmente registro.La cosiddetta linea della fermezza applicata da Andreotti, da Zaccagnini e da me, era stato Berlinguer a volerla… Ma oggi c`è il Pd, un ectoplasma guidato da un ectoplasma. Ed è anche per questo che Berlusconi farebbe bene ad essere più prudente»

C'è comunque un sito che pubblica la rassegna stampa del governo, se qualcuno vuole controllare. 
Mi sembra superfluo ogni commento.
Uno però lo faccio: non so, dev'essere una maledizione, ma perché in qualsiasi altro paese d'europa una tale affermazione avrebbe scatenato l'iradiddio, con tanto di process e di programmi in prima serata, e io questa intervista l'ho scoperta praticamente per sbaglio. Fate conto che stasera le affermazioni di Sarkozy sulle misure che adotterà per la crisi sono state attentantamente vagliate, non senza una massiccia dose di sarcasmo, appena dopo il telegiornale del
la 2° rete nazionale: cose che suonavano come "centomila contratti agevolati". Deja-vu? Sì, in Italia invece niente, anzi magari si ringrazia il presidente del consiglio che ha queste idee più brillanti che realizzabili, certo, ma insomma, guarda cos'hanno fatto i comunisti che sono stati al governo. Per non parlare della vergogna di uno che gira una protesta studentesca al novantacinque percento pacifica in un G8 di Genova. Roba da chiedere di diventare apolide.
 
E poi ne aggiungo un altro, valà: perché cazzo noi abbiamo gente come questa, gente che non è l'ultimo dei parlamentari, messo lì a fare il burattino, ma nientepopodimenoche un "Presidente Emerito della Republica"? Cos'è, montecitorio, palazzo chigi, palazzo
 madama e il quirinale sono costruiti su un cimitero indiano? Su tombe di faraoni? Ma dai...


Tagliando un po' l'aria, passiamo alle mie entusiasmanti avventure:
Stamattina sul bus navetta per la Malpensa, l'autista, un simpatico calabrès un po' su di giri, ha impiantato l'autobus in mezzo ad un incrocio per far sedere un passeggero che stava in piedi perché altri avevano occupato i posti con delle valigie, quindi minacciando di morte loro e i loro genitori (li lascio giù e poi li investo, sbraitava il castigamatti), incitato da un capannello di vecchiette proprio davanti a me ("l'è roba da mati, neh, ah che roba, i giovani non si alzano più neanche sugli autobus").
Probabilmente chiederò una mozione perché Cossiga si pronun
ci anche sui giovani che non lasciano i posti agli anziani sull'autobus. Penso suonerebbe così:

Presidente, ma lei pensa sia giusto che i giovani lascino i posti ai cittadini più anziani?

«Non dico quelli anziani, certo, ma le maestre ragazzine sì. Si rende conto della gravità di quello che sta succedendo? Ci sono insegnanti che indottrinano i bambini e li portano in piazza: un atteggiamento criminale!».

Ho finalmente mangiato della pizza italiana, oltre che svariati manicaretti preparati dalla mia mamma; fra cui le squisite crepes flambées. Io però le ho trovate un po'
 bruciate, diciamo giusto un pochettino, e siccome mia madre è una comunista ho ben pensato che ci fosse lo zampino delle BR e ho mandato una mail a Cossiga:

Presidente, mia madre sostiene che per fare delle buone crepes flambées secondo la ricetta comunista, bisogna lasciare la fiamma ardere finché non si sia esaurita. Lei che ne pensa?

Balle, questa è la ricetta democratica: spegnere la fiamma prima che divampi l`incendio».

Altre cose, queste di nessun interesse, in breve:

ho vinto 2 magliette bevendo birra. Non posso dire l'entità esatta del liquido ingurgitato visto che se no quella comunista di mia madre si agita e va fuori a lanciare bombe molotov.

ho dovuto aspettare 15 minuti, sotto un'acqua scrosciante, mezzo nascosto da una lancia delta, che il presidente della mia ex società di pallavolo finisse la sua merda di sigaretta e si levasse dal cazzo per poter scroccare un'allenamento di straforo con i miei cari compagnetti di squadra, e pure il mio beneamato allenatore (lecco il culo, così se mai torno me lo imbuonisco già...)

ho fatto le analisi del sangue, era da un sacco che non le facevo. Ho letto lo stupore negli occhi dell'infermiera quando il primo sangue che mi ha prelevato è evaporato nella boccetta. Altro che San Gennaro.

ho ricevuto dalla mia mamma delle ciabattine nuove.

rapiamo cossiga (nel senso di rapire). ma anche nel senso di rapare non sarebbe male...