domenica 15 febbraio 2009

Capitolo VI.2. 30, cours Marigny, 94300

Rieccoci finalmente al nostro ormai desueto spazio. Il problema è che nella mia nuova casetta mi sono talmente ben adattato da trascurare il mio sacro compito verso questo blog.
In effetti sono ormai due settimane precise che sto in quel di Vincennes, e devo dire che il salto di qualità è stato davvero notevole.
Intanto la casa: antica, due piani, giardinetto privato, soffitti alti tre metri e mezzo, cameretta mia che sarà una ventina di metri quadrati, con anche un simpatico rubinetto (per il quale ho già escogitato soluzioni creative) e un allegro balconcino per fumare.
E poi i nuovi colocatari: la padrona di casa, la signora Adelina, che si è rivelata una specie di nonna sostituta, 86 anni, ex prof di letteratura, e Uttam, sulla quarantina, che fa il traduttore.
Pensate, la prima sera, appena arrivato, arriva l'Adelina e mi fa, hai mangiato? e io rispondo di no, allora lei, vabbé non ho tanta roba, e io, beh, non importa. Torna una mezzoretta dopo, e mi dice, quando vuoi è pronto. Io, abituato alla squisita ospitalità del Vale, ho fatto due occhi tanti e me ne sono andato giù. E via a cenare e a chiaccherare amabilmente (incredibile, ogni tanto parlavo anch'io, non c'ero più abituato, almeno fra le mura domestiche).
Il giorno dopo mi alzo, e ho pure trovato la tavola imbandita per la colazione. Un amore di donna.
Anche il mio socio affittuale, che vive in una misteriosa stanza nel seminterrato, è stato molto gentile: mi ha mollato internet a gratis, rifiutando le mie (sempre meno) insistenti offerte di compenso.
Insomma, tutto incredibilmente bene...

Unico neo, la relativa distanza dal conservatorio, un po' più di una mezzora in metro, che però ha il risvolto di avermi dotato di "Pass Navigo Découverte", lo chicchissimo abbonamento mensile; con la qual cosa, ho pure scoperto il magnifico e inquieto mondo della metro parigina, al quale dedicherò un post prossimamente.
Molto prossimamente, in realtà, perché ora sono in vacanza -sì qui ci regalano due settimane di vacanza in Febbraio e in Aprile!!!
Alla facciaccia vostra.

mercoledì 4 febbraio 2009

Capitolo VI.1. Altre vendette divine, e cinema in 3D

Infine eccomi nella mia nuova, prestigiosa dimora. Perfino Nicoletta Paciaroni potrebbe invidiarmi... Ma prima di scendere nei dettagli, due parole sul bellissimo trasloco e naturalmente su un personaggio che lascerà le pagine di questo blog, il vostro e il mio adorato Vale.
Che una volta tanto è stato un signore: nel senso che mi ha perfino restituito 90 euro -per la parte di mese in cui non ci sarei stato- non si è messo a piangere la sera prima dell'addio, non ha insomma fatto nulla. Magnifico.
Stasera mi aveva pure invitato, come ricorderete, alla Géode, il magnifico e massonico sferone che sta sul retro della cité des sciences e che ha il suo interno ha un morbido cuore di cinema.

Mi presento alla mia ex casa, con i rituali pantaloni di vigogna (e naturalmente bello come il sole) alle 18,30, su pressante insistenza del Vale: ok, il cine è alle 19,30 ma se non arriviamo presto prendiamo dei posti di merda e siccome è tridimensionale, girato con un mega-grandangolo eccetera se prendiamo i posti di lato si vede da schifo, eccheccazzo, no bisogna arrivare prima se no perdiamo i posti, dal momento che il grandangolo si gusta solo al centro, non parliamo del 3D. Eccetera.
Comunque, partiamo, si chiacchera del più e del meno (io del meno, visto che non gli potevo raccontare di Vincennes, non so se vi avevo detto che come scusa avevo usato quella della stanza libera in conservatorio), il povero mi dice che non ha ancora trovato il rimpiazzo, poi mi spiega dov'è la Géode e altre cose che so già.
Arriviamo nei pressi, non si ricorda dove sono le scale che scendono, bon, poco male, le cerchiamo; io, preso dal mio spirito montagnaro, batto un sentierino giusto di fianco ad un declivio, lui mi segue.
Improvvisamente, sento un urlo umano, mi giro, c'è il Vale lungo disteso sul declivio, evidentemente panicato. Torno indietro mentre lui si dibatte nel fango (e parla concitato), si siede, ma poi ricade essendoci una fanga incredibile. Gli do la mano, lui la prende, ma niente da fare, e scivola un po' più in giù. Altre urla.
Infine, lo prendo da sotto le ascelle per tirarlo su, il genio si punta sui talloni e fa ponte (i talloni, la parte notoriamente più stabile del piede); continua a dibattersi mentre sto cercando di issarlo e naturalmente tira giù anche me. Il secondo tentativo riesce meglio e mi ritrovo con un Vale con il fiatone, ma sano e salvo, tutto eroticamente cosparso di fango.
Un po' clochard, ma senz'altro molto radical-chic.
Bon, ci incamminiamo finalmente verso la scala (il mio caro coloc dirà poi che pensava che il declivio fosse una scala, c'era in effetti buio), entriamo nella sferona e iniziamo a fare la fila -siamo fra i primi.
Già non avevamo da dirci molto prima, dopo la disavventura ancora meno.
Il vale mi fa "vado a fumarmi una sigaretta" e gli rispondo che ok, gli faccio compagnia, lui è fra il sorpreso e il frastornato, usciamo e inizia a dirmi che bisogna arrivare prima se no perdiamo i posti, dal momento che il grandangolo si gusta solo al centro, non parliamo del 3D. Eccetera.
Perfetto, torno dentro a fare la fila.
Arriva gente, arrivano le 19,30 ma non c'è nessuno che ci fa entrare in sala. Il Vale si mostra giustamente indignato, sempre più incazzato tipo "odio la gente che non è puntuale, cosa ci vuole a fare andare un film, è incredibile", le classiche cose che dice la gente che non ha un cazzo da fare. Comunque un po' di ragione ce l'ha, perché entriamo solo una mezzoretta dopo.
Appena vede arrivare le due maschere, l'amico Vale sembra essere come un maturando il primo giorno di esami, con la foia di prendersi il posto in ultima fila: romba, scalpita e mi dice "vai, tu che hai le gmabe lunghe, vola e vai a prendere i posti al centro dal momento che il grandangolo si gusta solo al centro, non parliamo del 3D.
Come no, tanto siamo sesti nella fila, mica ci saranno problemi.
Saliamo le scale mobili, e ogni passo che ci avvicina alla sala vede crescere l'adrenalina del mio amico, finché, una volta entrati, il suo viso è ridotto ad una maschera lasciva, contorto nella voluttà del posto al centro: in effetti inizia ad urlare "prendi il posto sotto la macchina, no sopra, no sotto, no quello", io non capisco una sega di che posto vuole, "vai a sinistra, verso il centro", io eseguo "no sopra no sotto", sto proseguendo, "quello", sto per muovere un piede in avanti e lui "NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!!!! QQQUUUUUEEEEEEEEELLLLLLLO! LIIIIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!!!!!!".
Mi giro, e piuttosto incazzato gli faccio "beh, non è che importi tantissimo" e lui "no, ché i posti al centro sono conditio sine qua non è impossibile gustare del grandangolo. non parliamo del 3D"
Poi abbiamo visto i film in programma.
Carini.
Ergo l'ho invitato a cena.
Lui ha rifiutato.
Peccato.
Comunque ci terremo in contatto. Senz'altro. Potete metterci la mano sul fuoco.