domenica 22 agosto 2010

Lettera di raccomandazione, parte seconda.

Ci spostiamo quindi alle ardite sperimentazioni linguistiche di Gabriel Mago, che raggiungono esiti senz'altro estremi. Per il furore combinatorio, per il parossistico scavo sintattico, per la lacerante lotta di un uomo contro la sua lingua, il Gabriel merita senz'altro questa raccomandazione.

Artista eclettico, poeta, ballerino, musicista ed esoterista, il Gabriel incarna al meglio l'ansia dell'uomo contemporaneo nei riguardi del congiuntivo e della consecutio temporum.

Di seguito alcuni esempi di straordinario interesse







Per chiudere, tre saggi di sapore più esoterico, ma di rara intensità





E dulcis in fundo, voterò la mia esistenza a far diventare quanto segue il nuovo ballo dell'estate

Lettera di raccomandazione, menzione speciale (2)

Questa volta ci concentriamo sull'annoso problema del rapporto musica e testo, cercando, se non di risolverlo -impresa, ahi lasso, impossibile- di dare alcune differenti soluzioni; naturalmente da parte di aRtisti con la R maiuscola.

Innanzitutto la tenera elegia di Lady Barbara, che ci delizia con un interessante introduzione pianistica -l'ideale per entrare nell'atmosfera delicata della sua poetica

mercoledì 18 agosto 2010

Lettera di raccomandazione, menzione speciale (1)

Sebbene quanto segue non arrivi ai vertici del Casto Divo, merita comunque una segnalazione; buon ascolto -e buona visione.
Ricchi premi e cotillons a chi mi dice cosa ha fatto l'attore che appare all'inizio.

sabato 7 agosto 2010

Lettera di raccomandazione, parte prima.

Ormai totalmente convertito all'attualità delle musiche attuali, apro questa nuova rubrica -sperando di durare per almeno qualche puntata.

Una selezione di artisti che meriterebbero a pieno titolo di soggiornare nella prestigiosa villa medici, e che non posso che iniziare con il Divino Caso, anzi il Casto Divo, Immanuel Casto.
Ecco due fondamentali opere del Casto, sicurissimo che apprezzerete la qualità del lavoro.




Altro capolavoro è questo. Riporto il commento da youtube:
"Immanuel torna con una provocazione in stile anni '40 destinata a far discutere. Il casto di conferma un ironico e raffinato interprete della nostra società."
Come dargli torto?



Il pezzo da novanta è naturalmente l'ultimo:

"50 bocca / 100 amore è una conferma all'unicità dello stile del Casto, riuscendo ad unire melodie e sonorità avvincenti a tematiche di rilievo sociale, come immigrazione e sfruttamento, che la sua penna non si vergogna di denunziare. Il viados e il marchettaro divengono inoltre archetipi con i quali il Vate mette in luce la natura ossimorica dell'individuo nella società postmoderna. Il pezzo vede la collaborazione con [k]een, eclettico artista musicale dei Kubrik, che ne ha sviluppato la parte musicale e curato il mix, dopo essersi imposto all'attenzione dei fan immanueliani producendo la versione ufficiale di Anal Beat. Il musicista compare inoltre nel nuovo video in veste di chitarrista.

Il nuovo clip, totalmente autoprodotto dall'artista, si candida a divenire un cult per i fedeli di Immanuel, in virtù del seducente cocktail di ironia, stile e provocazione che lo anima e grazie al quale il Vergineo invita il pubblico ad una ridefinizione del concetto di volgarità, alla luce del nostro contesto culturale e televisivo."

martedì 9 febbraio 2010

Il desco degli inquilini del signore

Siccome avete visto che non ho più tanta voglia di rompervi i coglioni con i cazzi miei, effinalmente! direte voi, darei una botta di vita a questo stanco blog dandovi utili indirizzi & sagaci accorgimenti sulla ristorazione parigina.
Che è un po' troia, ma se la prendi bene ti offre delle chicche impagabili.

Ecco il primo dei miei consigli:
La Criée

http://www.lacriee.com/

catena di ristoranti di pesce, a Parigi c'è a Montparnasse o a 200 metri da Notre-Dame -rive gauche naturalmente.
Cibo molto buono, prezzi straconvenienti, servizio gentile -ma ogni tanto un po' lento e rincoglionito, dipende se vi trovate la ragazzina timida che assomiglia ad Hugly Betty che mi becco sempre io.

Vi consiglierei i plateau, pieni di delizie come ostriche, astici, cozze et cetera et cetera. Tutte per la maggior parte crude. Ma non vive, tranquilli, gli avventori mal sopportano le urla lancinanti che tirano le cappesante per cercare di essere risparmiate.
Oppure la dorée sauvage, ottima, e in generale tutto il pesce alla plancha.
Lasciate invece stare le moules-frites, se ne trovano di molto migliori altrove.