domenica 25 gennaio 2009

Capitolo V. Il prossimo anno verrò in roulotte.

Già, il prossimo anno verrò in roulotte, o adrò a vivere in un bateau-mouche, visto che trovar casa qui è più o meno come rotolare un masso su per una montagna -ma senza gli effetti benefici per cosce e polpacci e senza diventare famosi come Sisifo.
Andiamo per ordine.
Come avevo già scritto, ormai stanco del Vale, avevo iniziato a guardarmi intorno, rivolgendomi all'ormai mitico Appartager.com; se a Settembre avevo avuto una fortuna sfacciata (ok, ero capitato dal Vale, però..) trovando casa in giorni 3 (tre), a Gennaio l'impresa si è rivelata impossibile; mandando una trentina di mail mi hanno risposto in due:

il primo, mi fa visitare un appartamento di circa 35 metri quadri, composto da corridoietto (ci sono passato di sbieco perché se no rimanevo incastrato), cucina-soggiorno abitata da altri due disgraziati, camera -che sarebbe stata la mia camera- separata da una tendina, bagno su cui non voglio dilungarmi troppo. Il tutto per 480 euro. Ringrazio e ci sentiamo...
il secondo, figo, giusto di fianco al Pompidou, 480 euro per studenti bollette comprese; telefono il sabato per visitare alle 5 del giorno dopo. Arrivo bello, puntuale, sciarmante, con cappotto, sciarpetta da figadino, pantaloni di vigogna, telefono per farmi aprire.... e la signora, che per covenzione chiameremo "signora Troia" -no, non è la stessa della farmacia- mi dice: "ah, l'ho già affittato a mezzogiorno". Io silenzio, poi protesto un "ma mi poteva almeno avvertire", lei risponde che, desolata, non avevo il numero, e io ma come? ma ti ho telefonato sul cellulare, Signora Troia, poi lascio stare e mi incammino mogio.

Intanto prendo contatto con un mio collega, che per convenzione chiameremo Hansel, che con la sua compagna Gretel cercava un nuovo appartamento, dato che la Strega Cattiva avrebbe mangiato la sua casetta, evidentemente di marzapane, proprio a Febbraio. Eravamo d'accordo, all'incirca da Dicembre di cercare qualcosa insieme; io gli avevo mandato un po' di mail, tutto a posto ecc ecc. Notate, avevo insistito sul fatto che "dal 31 gennaio io sarei stato sulla strada".
Orbene, trovo un appartamento 3 camere per 1200 euro -un cazzo, qui a parigi.
Subito lo chiamo, il telefono è spento -si scoprirà poi che glielo avevano rubato.
Mando una mail velocissima, lui mi risponde il giorno dopo, io bestemmio, ma penso che alla fine non è colpa sua, decidiamo di andare insieme all'agenzia.
Il giorno concordato, lui sta male quindi ci vado io:
questa famosa agenzia è in effetti un intermediario che ci fornisce delle offerte quotidianamente: onorario, visto che siamo studenti 150 euro. Però abbiamo bisogno di garanzie, provenienti da gente che ha lavoro sul territorio francese -garanzie innumerevoli, buste paga, contratto, estratto conto, gruppo sanguigno, lavori dei parenti fino alla settima generazione;
faccio velocemente una lista mentale: posso chiedere, di fatto, solo al Gerva (il mio amico e prof di composizione) e alla prof di francese; se mi va male a qualcuno di judo...
Riparte il turbine di mail -fra l'altro quest'agenzia mi fornisce un altro 3 pezzi a 900 euro; il Gerva mi da l'ok a strettissimo giro; il giorno dopo invece finalmente Hansel mi risponde, e finalmente, con tutte le patenti e le bolle pontificie, decidiamo di fare il grande passo;
andiamo quindi insieme, scioccamente pago io i 150 euro -lui li mette sul tavolo, ma io dico, ma no, me li dai dopo, usciamo felici e subito chiamo l'omino dell'appartamento. Già affittato. Bestemmia.
Accendiamo una sigaretta. Hansel mi guarda e mi fa: ma quando hai detto che ti serve l'appartamento. Io sussulto. A Febbraio, Hansel, come ti avevo già detto... Ma all'inizio o alla fine? Sai, perché io e Gretel abbiamo il contratto fino a FINE febbraio.
Io silenziosamente tiro una marea di bestemmie, angeli si schiantano tutt'intorno a noi, come in un bombardamento al napalm.
"Ma non puoi andarci intanto tu, da solo", sentenzia Hansel, certo, dico io, ma non ho voglia di pagare 1200 euro da solo, se me li mettete voi.. ma no, risponde lui, magari troviamo una soluzione, qualcuno viene al posto notro pim pum pam bla bla bla ciuf ciuf ciuf.
Ok, stiamo d'accordo che per il giorno dopo mi fa sapere qualcosa sulla sua disponibilità.
L'indomani naturalmente mi ripete le stesse cose -e non mi sgancia la sua parte di 150 euro.

Perfetto.

Grazie agli dei, vado a visitare il cugino del papà di un mio amico -grazie Gianlu- al quale dovevo portare delle bottiglie. Si scopre che questo signore, che vive da quasi 60 anni a parigi e ha fatto l'architetto, ha un sacco di contatti; si prende il mio numero e due giorni dopo salta fuori una camera a Vincennes, in una casa grandissima con giardinetto, 400 euro.
Mi accascio e comincio a piangere di gioia.
Il giorno dopo sono nella ridente cittadina, appena fuori dalla villa lumiera, incontro una simpatica signora che mi scorta dalla proprietaria della casa, una venerabile vecchina di 90 anni, ex prof di filosofia della Sorbona. La stanza è effettivamente grande, tipo cameretta mia a Verona, con tanto di lavabo privato, la casa è effettivamente bella, il giardino c'è davvero, le spese sono comprese. C'è anche un gioviale signore di 40 anni che affitta l'altra camera.
Bon, presa.

Dalla qual cosa vorrei trarre alcune brevi conclusioni:
- Hansel e Gretel devono affogare nel cioccolato fuso.
- Alla fine di questi due anni a Parigi diventerò gerontofilo.
- Il malumore che proverbialmente (e un po' ingiustamente, via) viene attribuito ai francesi è probabilmente dovuto alla pressione psicologica da sopportare quando si cerca casa.

Nessun commento: