martedì 5 maggio 2009

L'orchestration selon Sade

Conoscerete tutti il noto adagio, meglio noto come "legge di murphy":
se qualcosa può andare male, allora andrà male.
Io non ci credevo più di tanto, fino a domenica; vi ricorderete che sabato vi ho scritto dall'appartamento di Daniel, pronto e carico per l'esame del giorno dopo. Senonché, per un simpatico scherzo di quel mattacchione del destino, si è sviluppata la seguente concatenazione di eventi; poco importa se la probabilità che la realtà prendesse questa piega era pari a quella di vincere al superenalotto giocando solo 4 numeri: come spiega un altro adagio che mi è caro, quando é l'ora di prenderla nel culo, il vento t'alza la camicia...

Sabato, 23.00
Vado a nanna. non riesco a prendere sonno perché ho fame. Non posso uscire a comprare qualcosa, perché sono senza chiavi, e se esco non rientro più.
23.05
Mangio un po' delle riserve per il giorno dopo, perché ho una fame bestia. Mi accorgo che mi sono dimenticato il pane per i panini. Chissenefrega, tanto ne ho di roba (in realtà due scatole di biscotti e 4 fette di prosciutto...)
23.15
Mi resta una scatola di biscotti.
23.30
Inizia una festa nel palazzo di fronte: techno a palla, e gente che sgozza capretti.

Domenica, 3.30
La festa finisce. Smetto di bestemmiare e mi addormento.
4.45
Mi alzo, l'esame è alle sei. Mangio 3 biscottini, bevo un goccio di tè. Tento di chiudere il divano-letto senza risultati apprezzabili. Con in groppa lo zainone da montagna esco di casa.
5.20
In strada svolto a sinistra seguendo rue Haxo. Avevo controllato la strada la sera prima su GoogleMaps, vedo che a destra c'è una specie di tangenziale che assomiglia al Boulevard Peripherique, dunque sono tranquillo.
5.40
Mi accorgo che sono andato nella direzione opposta, tiro fuori il portatile e in effetti sono andato nella direzione opposta. Inizio a correre.
6.05
Entro in conservatorio un po' affannato. Non c'è anima viva.
Salgo al primo piano, un bidello mi dice sorridendo "ah, ma sei già qui?". Scopro che l'esame inizia alle sei e trenta.
6.35
Entro nell'aula prigione e inizio. Grazie a dio il compito sembra facile, anche se sono 4 pagine di partitura...
Mattina, ora non pervenuta.
Ho finito i biscottini. Ho fame. Sostanzialmente in 24 ore ho mangiato 4 fette di prosciutto e una dozzina di biscotti, un po' pochino per i miei standard. Vabbé, esco e chiedo se posso andare alle macchinette a prendere un tramezzino.
5 minuti dopo.
Impossibile scendere di un piano per tramezzino. Non si parla nemmeno di chieder ai bidelli di fare 20 metri e prendermi un cazzo di panino. "Ci dovevi pensare prima". Non rispondo neanche. Inizio a bestemmiare.
5 minuti dopo.
E checcazzo! mi sono tenuto di straforo il telefonino, chiamo la Clara, o Daniel o la Johanna e mi faccio portare della roba.
Tiro fuori di soppiatto il cellulare. Batteria scarica. Voglia pressante di piangere. Non posso nemmeno fumare.
Dopo un po'.
Esco per far pipì, chiedo l'ora e sono le 14,20. Sono già quasi a metà, ma non ce la faccio più. Rientro, tento di fare una pennica -avevo cuscino e coperta, lo zainone serviva a quello- ma non ci riesco, perché ho lo stomaco che urla, e una voglia di fumare della madonna.
Ancora un altro po'
Decido di giocare il tutto per tutto e mi metto a scrivere note come una mitraglia. Meglio finire il prima possibile e uscire, e mangiare, e fumare.
18,50
Esco e consegno. La fine è orchestrata alla Chopin, penso -interessante quanto poco Bartokiana mistura di flauto arpa e violoncello. Mi dirigo alle macchinette, ho pure la testa che svariona.
Mangio 2 tramezzini alle macchinette. Prendo la mia roba e me ne vado al cinese all'angolo. Ravioli ai gamberetti, insalata di pollo, pollo saltato, perle di cocco. Pago, esco, prendo le sigarette, mi dirigo al Kebabbaro e me ne mangio uno. Sono circa le 19,45...

Stamattina sono passato a prendere le fotocopie della partitura, ben 17 pagine, che fra l'altro dovrò copiare, perché la suonano e la registrano per la commissione... vi farò sapere...

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