giovedì 2 ottobre 2008

Capitolo II. 1. Punizioni divine & altre angherie

Nuovo mese nuovo capitolo, nel ridente diciannovesimo.
E come in tutti i nuovi capitoli, iniziamo con una simpatica frase fatta:
ad esempio

Il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
 

In effetti non è vero, i coperchi ci sono quasi sempre, ma per il momento una fortunata serie di casi ha reso possibile credere a questo noto proverbio.
Dunque, torniamo alla precedente avventura delle crepes, dov'ero tornato solo soletto, immaginate, piangendo, bagnato fradicio in una notte buia e tempestosa, mentre agli altri cattivoni colava nutella sul collo, sulle mani, in un orgasmo da crepe mai visto.
Benissimo, non è andata proprio così: l'altro giorno becco al bar del conservatorio i crepettari con la faccia mogia, come va, bene, come va, ma non sai cosa ci è successo, incredibile, hai fatto bene ad andare via prima.
Io li guardo con una faccia piuttosto stupita che si trasformerà da un "ma mi prendi per il culo" ad un "ma nel culo mettici la tua crepe!!!".
Infatti il loro ritorno a casa si era svolto così: prendono 'sto taxi, che non accende il tassametro - in Francia, sia detto, se non lo accendono, la scritta di fuori non si illumina e il taxi è considerato tipo "fuori servizio"; il tassista, che chiaramente conosce la squilibrata affitta-castelli, tira dritto ad ogni rosso, guida come un pazzo, tanto sono le 4 di notte, arriva finalmente alla circonvallazione. A minuti dal conservatorio, ormai vicinissimo, una volante lo ferma. 
Nessuno ha le cinture, gli chiedono perché non ha acceso il tassametro con 4 persone a bordo, lui farfuglia scuse senza senso, alché gli amici gendarmi portano tutti in questura, dove interrogano separatamente i tipi. Nel frattempo, il tassinaro chiede ad uno dei nostri amici di parargli un po' il culo, tipo "ma sì, ci conosciamo da una vita", cosa che lui non fa, con conseguenti rimorsi e manie di persecuzione. Fatto sta che i bastardelli sono tornati alle 6,30 di mattina, con la pula che li ha schedati per precauzione. Certo, per una crepe ne valeva la pena!

Passiamo ora al resoconto delle cazzate della settimana:

Ieri ho passato 3 ore con dei miei amichetti (Clara, romana e Juan, limano) in sala registrazione, appunto per registrare suoni bellissimi, tipo rantoli di scrofe e scurregge di caimano, dal momento che qui amiamo molto i suoni "concreti" (in sostanza nulla che abbia dei parziali equidistanti, o financo dei parziali). Infine ci siamo decisi per la registrazione di una bottiglia di plastica da 50cl di acqua Vitel.
ecco gli interessanti documenti:



Poi noi abbiamo finalmente trovato i settaggi giusti mentre Juan, il nostro amichetto dal Perù, si è preso bene, talmente tanto bene che è diventato un virtuoso della "Bottiglia di acqua Vitel da 50 cl" e non voleva più finire.... noi, stregati, parliamo di bidé e di panda.



Ieri sono andato pure ad un concerto della stagione IRCAM (praticamente il più prestigioso centro di ricerche informatico-musicali al mondo) al Pompidou. Figata, direte voi.
Sì.
C'era un pezzo sul sessantotto che si chiamava "68", un pezzo bello di Aperghis, e 46 minuti di nastro magnetico (nessuno sul palco, coperto da una quarantina di diffusori vari, non esagero). Passato il primo minuto dell'ultimo, magnifico pezzo, il fiore della rappresentanza compositiva italiana si esibiva in:
Pennica (io)
Consumazione baguette contrabbandata (il mio vicino)
Dita nel naso e scurregge romorose (tutti, qui è considerato un segno di stima)
Battutacce sul compositore (tutti, io solo quando mi svegliava qualche suono particolarmente fastidioso. In effetti il venerando signore somigliava a babbo natale).

La situazione cibo della mensa si sta facendo preoccupante: se non mangi abbastanza in fretta quello che hai nel piatto, quello che hai nel piatto mangia te!

Oggi vado a prendermi un medicamento alla farmacia, la tintura di arnica (trad. franc. Teinture d'arnica). Giro 3 farmacie, esso medicamento è raro, finché non ne trovo uno che ha il prezioso bene. Stupidamente chiedo alla farmacista, che per convenzione d'ora in avanti chiameremo La Puttana, il rapporto fra arnica e alcool, con la frase "quel est-ce le rapport entre alcool et arnica?". Si scatena l'inferno. La Puttana farfuglia "uuuuuh quelle est votre langue d'origine" e io "oui oui quel est-ce le rapport entre alcool et arnica" la Puttana non comprende pas di tutto, chiama le colleghe, inizio a ripetere la mia stupidissima domanda in inglese, ma nessuno capisce un cazzo, finché non chiamano il guardiano che è stato un anno in Italia, ma non capisce una sega neanche lui (tanto parlo in inglese o francese), nessuno ascolta la mia cazzo di domanda del cazzo, a me stanno girando i coglioni finché non dico "OOOOOKKKKK. Arnica! Combien? Alcool! Combien?" facendo gesti appositi.
Quindi fanno aaaaaaaahhhhh e La Puttana finalmente dice "ma è sull'etichetta, alcool al 45%". Cazzo!!! Ci ho messo 5 minuti a farmelo dire!!! E tanto più che la domanda iniziale, ho controllato sul vocabolario, è corretta, e suona esattamente "qual è il rapporto fra arnica e alcool, La Puttana?"

Prelato veronese, che per convenzione chiameremo Don Rino Breoni, abate di San Zeno Maggiore, pensa che sia sconveniente usare dei cantanti per accompagnare le messe nuziali. Difficile non rimanere sconcercati dalla temerarietà di questi compositori contemporanei!!! Cazzo!!! Cantanti in chiesa??? Ma dove andremo a finire!!! Inaudito!!! Gente che canta in chiesta??? Mai sentito!!!
Peccato. Fossimo stati in america, si poteva sempre girare sul coro di voci bianche.

Ringrazio di cuore i milioni di persone che hanno votato per l'emozionante sondaggio "COME RISOLVERE IL FASTIDIOSO PROBLEMA DELLA DOPPIA STAZIONE CENTRALE NELLA METRO BERGAMASCA", che ha visto la schiacciante vittoria dell'opzione "immettendo nel condotto di aerazione della metro del cibo libanese polverizzato" per 4 voti contro 1. Pure il maestro Ghisi, festoso, mangiando un panino, ringrazia

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