venerdì 24 ottobre 2008

vocabolario di francese per turisti ignari

Carissimi,
è con gioia prorompente che vi annuncio la riuscita nel TCF (test de connaissance du français), evento che mi permetterà infine, dopo ore buie e preoccupate, di iscrivermi all'USCEACNSMDP. Il test mi ha regalato un livello C1 -se proprio proprio non è un livello "Racine" o "Mallarmé" è almeno un livello "Apollinaire", successo che non mi rendeva cosi contento da quando ero uscito dall'asilo con "bravissimo +".

Quindi, rinfrancato, mi sto lanciando in ogni sorta di sproloquio linguistico da stamattina (con l'anelato attestato in tasca, cosi appena faccio uno strafalcione e il mio interlocutore mi corregge, io gli sfodero il pezzo di carta, gli tiro un crogno sul muso, e poi glielo faccio ingoiare -la leggera aggressività è non tanto dovuta all'esame ma alla crisi di astinenza che ho da domenica, giorno in cui il mio spacciatore è stato arrestato dopo una retata). Da ultimo ho già contattato gli amici della Pleiade e del Prix Goncourt per ottenere un congruo vitalizio (l'Amplifon sta nicchiando).

Sulla scia del mio incredibile e inatteso e frappante colpaccio, e per ottenere il prezioso denaro di cui sono avido, pontifico una serie di simpatici modi di dire in langue d'oïl, piccolo vocabolario che ci terrà compagnia anche prossimamente.

Evirer: non significa "evirare", come pensavamo tutti, ma "licenziare". Immaginatevi la faccia che ho fatto quando un mio collega di judo mi ha detto "je travaille à la Domopack, dès lors qu'on m'avait evirer à..." e io "noooooo!!!! noooooo!!! mais pourquoi, mais ils sont de cons ou quoi?" e lui che mi guarda con faccia tipo "ma mi prendi per il culo", poi immagina che non ho capito un cazzo e mi fa "bon, en fait ce n'est pas si grave, tu vois"...

Péter le feu: "fare faville", e nulla che c'entri con fagiolate a base di peperoncino...

Il pète plus haut que son cul: invece questa volta è proprio quello... voler stare sopra l'olio, diremmo noi...

C'est chiant!!!: sovente utilizzata, questa espressione che si pronuncia più o meno come "c'est chien!!!" non vuol dire "è cane", ma "che pacco" o "che scazzo". Io continuo a pensare che "cane" significhi "scazzo", tipo, vai a portare fuori lo scazzo, dai da mangiare al pacco, oh il pacco l'ha fatta sul tappeto

Pompe: utilizzatissimo in ambiante sportivo, specie in spogliatoio o in sauna, sorseggiando champagne e mangiando mandragola. No, non vuol dire quello, in effetti significa semplicemente "flessione" -o per i più rigorosi "piegamenti sulle braccia"... Sebbene io non riesca a trattenere una sghignazzata (e dicimocela tutta, una microcontrazione) quando un distinto signore 6° dan di judo mi chiede di fare delle pompes...

Cocorico: oltre a essere una notissima discoteca di Riccione, questo nome designa anche il classico francese cagone che si bulla di quanto siano buoni i loro formaggini e grandi grandi le loro piazzione e palazzoni, e rumorosa rumorosa la musica saturista. Essendo il gallo il simbolo della francia, cocorico riproduce il suono dell'animale, cioè di uno che fa co-co e poi (ri) co...

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ciao Bertelli... scusa per il ritardo, non lo farò mai più.. promesso! come stai?
A quando il nuovo post?? qui la gente si lamenta!! ciao. Sebastiano